Lucera

La città ha avuto, grazie alla posizione strategica, un ruolo determinante nella storia della Capitanata. Il sito, infatti, sin dall’epoca preromana, si trovò al centro di una fitta rete stradale a tela di ragno che consentiva collegamenti tra quasi tutte le città della Daunia; inoltre, la posizione su un colle circondato dalla barriera naturale della cresta appenninica ne faceva un baluardo inespugnabile.

Già sede di un’importante colonia romana, che garantiva il controllo della frontiera con le vicine regioni sannitiche, dopo i disordini del periodo altomedievale, Lucera torna ad essere centro strategico per il dominio del territorio, prima ad opera dei Normanni, poi degli Svevi e degli Angioini. Qui l’imperatore Federico II, su una collina circondata da estesi boschi di querce, eresse il Palatium, la dimora imperiale presidiata da una vivace comunità di Saraceni, di cui si riconoscono alcuni resti all’interno della cinta turrita angioina.

Gli Angioni, oltre ad adattare la fortezza sveva alle nuove tecniche difensive, avviarono una politica di restaurazione della cristianità per debellare dalla città il culto portato dagli “Infedeli”. Risalgono a questo periodo alcune chiese tra le quali San Francesco, San Domenico e soprattutto la monumentale Cattedrale dedicata alla Vergine Maria, patrona della città, simbolicamente costruita sul luogo della distrutta moschea saracena. La costruzione, a tre navate con spazi di chiara ispirazione cistercense, è un capolavoro dell’arte medievale in Puglia e conserva pregevoli tesori, come l’altare proveniente dal palazzo federiciano e gli affreschi trecenteschi delle cappelle absidali, mentre la serie di sculture lapidee ne fanno un vero paradigma della statuaria gotica.

Nei secoli seguenti, le chiese trecentesche si arricchirono di nuove opere, che testimoniano il rango mantenuto dalla città anche nelle dominazioni successive. In particolare in San Domenico si segnalano la tela con “il miracolo di Soriano” opera del ‘600 di Massimo Stanzione e uno splendido coro ligneo del 1640; in San Francesco fa bella mostra di sé un sepolcro del ‘500 e vari affreschi del ‘700. In questo periodo viene costruita la chiesa di San Matteo al Carmine che conserva un bellissimo altare marmoreo sormontato da un dipinto di Francesco de Mura, noto artista napoletano, raffigurante l’Addolorata.

 

DA VEDERE

In paese
L’Anfiteatro romano. La Fortezza svevo-angioina. La Cattedrale gotica dedicata a Santa Maria Assunta. La chiesa-santuario di San Francesco (conserva le spoglie di San Francesco Fasani). La chiesa di San Domenico. La chiesa del Carmine. Il Museo civico Fiorelli. Il Museo diocesano (presso il Palazzo Vescovile). Porta Troia e Porta Foggia (ingressi al centro storico). Il Teatro “Garibaldi”.

Nei dintorni
Il borgo rurale di San Giusto e l’invaso sul torrente Celone, ricco di avifauna acquatica. La Quercia monumentale di Santa Justa.

APPUNTAMENTI
  • Il 6 agosto festa di San Francesco Antonio Fasani.
  • Festa patronale in onore della Madonna dell’Assunta il 14, 15 e 16 agosto con processione della statua della Madonna; nei giorni precedenti corteo in costume medievale animato da giocolieri e sbandieratori.
  • Da luglio a settembre “Lucera Estate” con manifestazioni varie organizzate nei luoghi più suggestivi della città.
  • A settembre Festival della Letteratura.
  • 1° novembre sagra del mosto cotto.
  • 27-29 novembre festa di San Francesco Antonio Fasani.
Roberta De Iulio