Celle di San Vito
A pochi chilometri dall’omonimo Monte di San Vito si raggiunge il piccolo centro di Celle di San Vito, che vanta il primato di comune meno popoloso di Puglia. Con la vicina Faeto condivide l’origine storica.
Qui si sarebbe trasferita una parte dei coloni franco-provenzali richiamati dai D’Angiò e insediati in un primo tempo presso il Monte Castiglione. Nei pressi dell’attuale abitato sorgeva, infatti, un piccolo cenobio, da cui l’etimo “Celle”, dipendente dal monastero di San Nicola sito in prossimità della confluenza del torrente Freddo con la Valle del Celone. Le celle abbandonate, un tempo utilizzate come residenza estiva dai monaci, fornirono ai nuovi abitanti un sito di grande comodità per la posizione panoramica sulla vallata e per la salubrità dell’aria.
La toponomastica e l’impianto urbano medievale testimoniano le antiche origini del borgo, caratterizzato da strette stradine e caratteristici archi. Tra questi conserva memoria degli originari coloni l’Arco dei Provenzali, una porta d’ingresso sita nella parte nord del paese in fondo all’omonima “Via dei Provenzali”. Rimanda, invece, alla presenza degli Ebrei il Vicolo Ospedale, un tempo denominato Rrùe de lo Ggjudéj (Vicolo dei Giudei). Oltre che per la sua singolare storia, questo ridente paesino è meta turistica apprezzata anche per la ricchezza dei boschi e delle acque, come dimostrano le diverse sorgenti diffuse nelle campagne circostanti e le fontane che abbelliscono il centro urbano.