Nei boschi dei Monti Dauni
I boschi di latifoglie dei Monti Dauni rappresentano con la loro ricchezza di sorgive quasi una smentita alla famigerata aridità della Capitanata. Di fatto rimasti immuni ai grandi cambiamenti che hanno investito la pianura, rappresentano oggi una grande risorsa ambientale per l’intera regione Puglia. In molti casi l’habitat è reso più prezioso dalla associazione con rarità faunistiche e botaniche, quali ad esempio le varie specie di orchidee selvatiche o di anfibi che gli osservatori più esperti possono scorgere nel fitto del sottobosco o nelle vasche di raccolta delle tante sorgenti.
Sono specie ormai rarissime, si pensi alla rana dalmatina o all’ululone dal ventre giallo, che con il suo nome pittoresco rimanda ai vivaci colori e ai versi d’amore che esibisce nel periodo riproduttivo. E non è da meno la popolazione dei mammiferi, dai più comuni, come la volpe, il tasso, la faina o il cinghiale, al più raro ed elusivo lupo appenninico che, seguendo probabilmente le direttrici della transumanza, si è spostato fin qui muovendo dai parchi naturali dell’Italia centrale